Firenze è talmente piena di cose da scoprire che siamo giunti alla quinta edizione della caccia al tesoro. Siete pronti a giocare con me anche questa volta? in caso vi foste persi le altre tranquilli, vi lascio qui il link per trovarle subito.
Non dimenticatevi di tenere d’occhio tutte le altre cacce al tesoro disponibili perché ogni mese ne esce una nuova.
Qui invece trovate la mappa per giocare alla quinta caccia al tesoro a Firenze
(tempo di percorrenza 35 min a piedi)
Primo indizio:
Per questa caccia al tesoro a Firenze ci allontaniamo un po’ dal sempre troppo affollato centro città. Ed andiamo in Via Bolognese, dalla stazione dista circa 20 minuti a piedi. Da quassù è possibile vedere Firenze dall’alto in tutta tranquillità.
Questi giardini si chiamano Gli orti del Parnaso, ma per i fiorentini questo parco è famoso come “i Giardini del Dragone”. Questo vi farà capire cosa dovete trovare.
All’interno del parco, oltre ad una bellissima vista su tutta la città, si trova anche una scultura di un drago che a me ricorda molto il Parco Güell di Barcellona! Questo drago altro non è che il Pitone contro cui il dio Apollo combatté sulle pendici del monte Parnaso. Quindi non perdetevi il selfie con il drago ma cercate anche di riposarvi un po’ all’ombra dei suoi bellissimi alberi.
Secondo indizio:
Dai Giardini del Dragone riscendete verso la città attraversandoli. Sulla sinistra noterete una stradina che vi condurrà in un altro giardino.
Il Giardino dell’Orticultura. All’interno, appena entrati, troverete il tepidario del Roster, si tratta di una bellissima serra ottocentesca.
Come mai è stata inserita in questa caccia al tesoro? Perchè è la più grande serra in Italia. Per realizzarla è stata utilizzata, per la prima volta, la tecnica di prefabbricazione degli elementi in ferro per poi essere montati direttamente in cantiere. Il tetto è realizzato come quello delle case. Infatti le “tegole” di vetro sono sovrapposte leggermente permettendo alla pioggia di scivolare via senza entrare e le sue colonne portanti sono vuote all’interno in modo da far defluire l’acqua piovana. Il suo massimo splendore lo regala all’ora del tramonto, quando il sole lo colora d’oro.
Terzo indizio:
Allora pronti? Adesso andiamo in Russia.
No dai scherzo, o quasi. Infatti quello che dovrete trovare questa volta si tratta della Chiesa Ortodossa Russa, ma guardandola vi dimenticherete di essere a Firenze, un po’ come succede quando ci si trova davanti alla Sinagoga (che fa parte di un altra caccia al tesoro).
La Chiesa Ortodossa Russa della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo e San Nicola Taumaturgo è stata costruita nel 1903 secondo i canoni architettonici ortodossi. La prima cosa che cattura l’attenzione sono sicuramente le sue cupole colorate in verde e oro.
Ma non limitatevi a guardarla dall’esterno, l’interno è infatti decorato con colori brillanti e lascia letteralmente senza parole.
Non tutti sanno che la Chiesa ortodossa Russa è stata la prima chiesa di questo tipo a sorgere sul territorio italiano, quindi credenti o meno, merita una visita.
Quarto indizio:
Se vi dovesse capitare di visitare Firenze nel periodo di Pasqua non potete perdervi il famosissimo Scoppio del Carro in piazza Duomo. Ma tranquilli, questo indizio lo potrete trovare tutto l’anno, occorre però raccontare un minimo di storia di Firenze. Ogni anno, la domenica di Pasqua, piazza Duomo si riempie di fiorentini e turisti per ammirare lo Scoppio del Carro (chiamato Brindellone dai fiorentini) e il volo della Colombina.
Si tratta di uno spettacolo pirotecnico progettato più di 350 anni fa, in cui un razzo (la colombina) viene lasciato lungo un filo di 150m dentro la Chiesa di Santa Maria Del Fiore (il Duomo per intenderci). Se la Colombina percorre tutto il tragitto e torna indietro attivando tutti i razzi fissati sul Carro e lo fa scoppiare significa che per i fiorentini sarà un anno fortunato.
Una piccola curiosità, il 10 aprile del 1966 la colombina si bloccò a metà percorso e il 4 novembre dello stesso anno Firenze venne colpita dalla famosissima alluvione.
Ora capite perchè i fiorentini ci credono così tanto? Ma tranquilli, anche nel 2018 la colombina si bloccò, ma non successe nulla di grave, tranne forse per il fatto che io conobbi Marco, ma non la chiamerei sfortuna ahahahah.
Ma torniamo a noi, quello che dovete trovare è il nascondiglio del Brindellone, dove viene riposto gli altri 364 giorni in cui non è in bella mostra in piazza Duomo. Per trovare dove riposa il Brindellone dovrete andare in via il prato e cercare una porta abbastanza grande da farlo passare tutto intero, considerate che è alto 11 metri e largo 3. Non è così facile da nascondere e sono sicura che voi riuscirete a trovarlo!
Quinto indizio:
L’Arno è uno dei motivi per cui esiste Firenze. La città è nata e cresciuta rigogliosa proprio grazie al fatto che sorgesse vicino ad un fiume. Fin dall’antichità l’acqua era sinonimo di vita, ma per Firenze è stato anche sinonimo di morte e disastri.
Infatti durante la storia Firenze venne più volte sommersa dall’acqua dell’Arno. Nel 1333, nel 1547, nel 1557, nel 1589, nel 1740, nel 1758, nel 1844 e ultima, ma sicuramente non per importanza, nel 1966.
Durante gli anni sono stati fatti molti lavori di messa in sicurezza, alzando gli argini del fiume e creano delle piccole dighe per evitare che queste inondazioni si ripetessero.
Anche se nel 2019, tutti i fiorentini hanno trattenuto il fiato per giorni perchè l’Arno non faceva altro che crescere e non smetteva più di piovere.
Comunque torniamo alla nostra caccia al tesoro, quello che dovrete trovare sono le targhe che ricordano queste catastrofi. Una di queste si trova in Borgo Ognissanti vicino al civico 35. Questa targa in particolare riporta l’altezza dell’Arno il 3 novembre 1844, molti di voi, se non tutti, sarebbero stati sommersi.
Vi è piaciuta questa Caccia al tesoro a Firenze?
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