Dopo la nostra visita in Basilicata non poteva che arrivare una nuova caccia al tesoro a Matera. Siete pronti a scoprire 5 luoghi curiosi e instagrammabili?
Ma prima di partire avete già scaricato l’applicazione che vi paga se camminate?
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Adesso siamo pronti per partire!
Qui trovate la mappa della caccia al tesoro
Prima però voglio raccontarvi un po’ la storia di questa magica città che sembra quasi un presepe.
Conosciuta per i suoi Sassi, è una delle città ancora abitate più antiche del mondo (nelle grotte davanti alla città sono stati ritrovati oggetti e disegni risalenti all’età paleolitica). Nel 1993 i Sassi sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Nel 2019 è stata incoronata capitale europea della cultura e grazie a questo evento sono nate molte attività che l’hanno resa ancora più speciale.
Il turista che visita oggi la città non riesce ad immaginarlo ma negli anni 50 Matera era definita la vergogna d’Italia.
In quel periodo la città era completamente isolata dal resto del mondo, e mancava quindi di elettricità, fognature e norme igienico sanitarie. Carlo Levi La descrisse con queste parole:
Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini, il cuore nascosto della loro antica civiltà. Chiunque veda i Sassi di Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza
E con la sua denuncia portò i Sassi di Matera al centro dell’attenzione nazionale. I politici iniziarono ad interessarsi alla questione. Nel luglio del 1950 il primo ministro Alcide De Gasperi fece visita ai Sassi di Matera e decise di creare un disegno di legge per favorire il risanamento dei Sassi. Il 17 maggio 1952 lo Stato Italiano impose a due terzi degli abitanti della città di abbandonare le proprie case per trasferirsi nei nuovi rioni. Lo Stato costruì delle case popolari (molto simili a quelle che si trovavano nei Sassi, con cortili interni e edifici di pochi piani) per i residenti le cui case erano state dichiarate inabitabili e che sarebbero state abbattute.
I Sassi vennero svuotati ed improvvisamente calò il silenzio sulla città ormai vuota.
Nel 1986 vennero stanziati 100 miliardi di lire per il risanamento e il restauro dei Sassi e venne rimborsato il 50% delle spese a chi decise di tornare ad abitarci restaurandoli.
Finalmente tornò il rumore tra i Sassi e la ciliegina sulla torta arrivò quando nel 1993 la città venne dichiarata patrimonio dell’UNESCO
Questa sintesi storica era necessaria per farvi apprezzare ancora di più la splendida città che è oggi. Passata dall’essere la vergogna d’Italia ad essere una città ammirata in tutto il mondo. Come la fenice è risorta dalle sue ceneri.
Ma torniamo a noi e iniziamo la nostra caccia al tesoro a Matera.
tempo di percorrenza: 11 min a piedi
Primo indizio

Come ben sapete Matera non è una località balneare, anzi il mare dista più di 40 km, e non è nemmeno in una vallata, ma nasce bensì 401 metri sopra il livello del mare. Ma se vi dicessi che è possibile trovare delle conchiglie mi credereste? No, non le hanno portate in bambini di ritorno dalle vacanze estive, e nemmeno qualche vento potente, ma si trovano nei muri delle case.
Miliardi di anni fa, dove adesso si trova Matera c’era solo acqua, poi, piano piano, la terra ha iniziato ad emergere e queste conchiglie, aggrappate ai fondali, si sono ritrovate sulla terra ferma, anzi, sulle facciate delle case-grotta. Essendo state scavate nella roccia tufacea loro sono sopravvissute negli anni, fino ad arrivare a noi, quindi guai a chi le tocca!!! Incredibile come il mondo sia cambiato e come cose così assurde siano possibili, quindi non potete assolutamente perdervi la vista di questi “fossili” così speciali, chissà quante ne hanno viste e quante ancora ne vedranno!
Secondo indizio

Spostiamoci adesso nella parte del Sasso Caveoso di Matera, più precisamente nello spiazzo di fianco alla Chiesa Santa Lucia alle malve. Oltre ad avere uno splendido panorama sul Parco della Murgia e su Matera si può notare un’altra cosa molto particolare, no, non guardatevi in torno, ma guardate per terra. Notate che la pavimentazione non è del tutto uniforme? Ma ci sono delle strane sagome con delle pietre? Beh, quelle sono delle tombe, perchè vi trovate sulla necropoli di Santa Lucia alle Malve. Si trattano di tombe risalenti all’epoca longobarda scavate nella roccia. Guardandole bene ci si accorge che sono molto piccola per contenere un uomo questo perchè, all’epoca, la statura degli uomini era molto inferiore rispetto ad oggi. Non ve lo aspettavate vero? E’ proprio per farvi scoprire queste curiosità che ho creato questa caccia al tesoro a Matera.
Terzo indizio

Parliamo adesso delle abitazioni nei Sassi. Vengono chiamate casa-grotta e sono state scavate nella roccia tufacea. Prima dello sfollamento erano abitate da tutta la famiglia, che poteva essere composta anche da 10 persone, e dividevano lo spazio con gli animali, come il mulo e i maiali, in modo da riscaldare la casa con il loro calore. Sono case di un solo piano e il più delle volte sono formate solo da un vano, dei monolocali vecchio stile diciamo. Sotto il pavimento, 5 o 6 metri più in profondità, si trovava la cisterna d’acqua che, in assenza di acqua corrente, era l’unico modo per soddisfare le esigenze della famiglia.
La raccolta dell’acqua piovana, l’uso degli animali come fonte di calore naturale, lo scavo della pietra invece del trasporto in un altro sito, fanno delle case grotte un’eccezionale esempio di architettura sostenibile. Incredibile come un popolo di semplici contadini sia riuscito ad ingegnarsi per sfruttare il più possibile le poche risorse che avevano. Se vi state chiedendo in quale casa dovete entrare per trovare l’indizio, state tranquilli, non dovrete bussare a nessuna porta (ma se volete vederne una dall’interno posso consigliarvi questa). Quello che dovrete trovare si trova infatti all’esterno. Osservando la tecnica utilizzata per sorreggere le tegole che permettevano la raccolta dell’acqua, noterete delle ossa, tranquilli non sono ossa umane, ma bensì delle ossa di maiali che permettevano ai coppi di terracotta di combaciare perfettamente. Per essere sicuri di non perdervi questa curiosità vi basterà andare in Rione Malve!
Quarto indizio

Matera vista da lontano sembra quasi un presepe e meno male che esistono le macchine fotografiche digitali, altrimenti io avrei finito una quantità industriale di rullini per quante foto ho fatto. Ogni scorcio mi sembrava più bello del precedente, ogni via mi sembrava speciale, ogni angolo unico. Fino a che non siamo arrivati nel punto, per me, più instagrammabile della città, ed è per questo che ho voluto includerlo nella caccia al tesoro a Matera, perchè non potete assolutamente perdervelo.
Vi lascerà senza fiato. Se poi ci andate al tramonto, quando iniziano ad accendersi le luci della città ed il cielo si infuoca… vi verrà la pelle d’oca. Come fare per trovarlo? Vi basterà andare nel Rione Casalnuovo e lasciarvi emozionare!
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E non dimenticatevi di trovare tutti gli indizi delle altre cacce al tesoro!!
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